barriera

HOME
DIETRO la BARRIERA

barriera

DIETRO LA BARRIERA

Tante volte ho passato il tempo dello spettacolo dietro la “barriera” (il sipario che separa il pubblico e la pista dal Camerino degli artisti), per salutare gli amici e scambiare quattro parole; in barriera si possono incontrare tutti perché tutti passano più o meno da lì. Spesso mi è capitato di notare qualcuno che, prima di uscire in pista, in un angolo si fa un rapido segno di croce; mi sono domandato perché.
A volte il numero presentato è un numero rischioso, allora il segno della croce assume un significato immediato di preghiera per chiedere a Dio protezione in un momento a cui si è abituati e per cui è stata fatta un’adeguata preparazione, ma in cui si mette a repentaglio la propria incolumità. Altre volte però questo non si verifica, ed il numero presentato richiede abilità ed impegno ma non è rischioso per la vita; allora che senso ha farsi il segno della croce? Me lo sono domandato, anzi a qualcuno l’ho domandato direttamente e qualcuno mi ha risposto dicendomi che suo papà, sua mamma o suo nonno facevano la stessa cosa, un momento di preghiera, di raccoglimento perché tutto vada bene, semplicemente. Adesso però vorrei far riflettere sopra quel gesto fatto dietro la barriera prima riuscire in pista per il proprio numero.
È un gesto, quel segno della croce, fondamentale che esprime ancor più del numero che si va a fare, la dignità e la sacralità del lavoro del circo.  Fare il segno della croce significa quasi rendere benedetto il lavoro che si sta facendo; è chiedere a Dio che fruttifichi quel lavoro perché ci aiuti a compiere fino in fondo la “sacerdotalità”, la missione di essere gente del circo.
Perché ho usato la parola “sacerdotalità”, è una parola grossa e impegnativa; quando si parla di sacerdoti in genere, sbagliando, si intende parlare di preti, vescovi …, ma non è così perché ogni cristiano, ogni battezzato è “sacerdote”, cioè chiamato da Dio a santificare la propria vita, il proprio lavoro, a santificare la vita ed il lavoro degli altri.
Il “prete” è sacerdote come gli altri, ma con una funzione particolare di servizio e guida della comunità dei fedeli.
L’artista del circo quando entra nella pista rende in maniera estremamente evidente la missione di santificare con il proprio lavoro la vita degli altri; gli altri, il pubblico che viene al circo stanco, affaticato ma carico di un desiderio di speranza; in fondo che cos’è il divertimento se non la ricerca di una pausa dalle preoccupazioni della vita, la ricerca di un poco di speranza. Ecco, l’artista del circo è il sacerdote della pista chiamato a dare un po’ di speranza alla gente. Il segno di croce ci fa capire che l’artista proprio nel momento in cui sta per iniziare il proprio numero, il proprio lavoro entra in comunione con il Signore che dall’alto della sua croce ha dato la vita per dare agli uomini la speranza ed insegnare a loro la via per raggiungerla. 

In Cammino, dicembre 1988